La realizzazione di un’opera edilizia è un processo distribuito nel tempo che coinvolge diverse equipe dalle svariate professionalità.
Al fine di raggiungere un elevato standard di qualità occorre eliminare l’improvvisazione sul cantiere, prevedendo i problemi e scegliendo in anticipo il miglior compromesso.
B I M, acronimo di Building Information Modeling, è una metodologia di progetto che pone al centro di tutto la condivisione dei dati e la raccolta dei feedback in tempo reale, al fine di operare scelte strategiche migliori ed in comune accordo tra le varie parti.
L’intera opera, comprensiva del suo contesto (urbanistico, impiantistico e geografico) viene rappresentata al computer in grafica tridimensionale costruendo il fulcro del progetto: il modello 3D.
Il CAD è essenzialmente uno strumento di disegno: sostituisce la squadra e la matita con una loro controparte digitale.
Non è che sia poco…
L’introduzione del CAD nel flusso di progetto ha consentito al tecnico di usufruire di strumenti prima non disponibili con l’approccio manuale, basti pensare ad esempio alla possibilità di strutturare il design per livelli e gruppi, di scalare ed inquadrare il disegno senza perdita di qualità, all’assoluta esattezza del computer etc… ma in ogni caso con CAD il disegno è composto solo da elementi geometrici di base: linee, cerchi e curve.
La responsabilità dell’esattezza del disegno spetta per intero al progettista, il quale deve garantire con strumenti esterni la ‘sensatezza’ di tali forme.
Il CAD non impedisce al geometra di disegnare un muro più sottile del tubo che dovrà ospitare…
Cosa succederà quando se ne accorgerà l’idraulico in cantiere?
Con BIM questo non può accadere.
Il modello 3D BIM non è composto da forme geometriche ma da veri e propri oggetti intelligenti. Ognuno di questi porta con sé oltre alla sua rappresentazione grafica, le relazioni con gli altri oggetti, ed un concetto di vincolo d’impiego. In senso più largo: dati.
Inoltre il modello non è più limitato al solo manufatto da realizzare ma si estende oltre andando a comprendere tutti quegli elementi di contorno che possono in qualche modo influenzare il flusso di progetto.
Ad esempio è possibile mappare all’interno del modello BIM la posizione di oggetti sensibili come impianti sotterrati, ordigni bellici inesplosi, superfici cedevoli etc… in modo che le macchine operatrici dotate di localizzatore GPS possano ricevere un segnale quando la loro attività si stà avvicinando troppo ad uno di questi!
Il termine Building Information Modeling ha fatto la sua comparsa sul finire degli anni ottanta e sin da subito ha suscitato un notevole interesse da parte dei principali attori dell’industria delle costruzioni ed in generale del System Engineering (Imprese Edili, Architetti, Ingegneri, Operatori del settore e… Clienti!)
Grazie a questa lunga presenza sul mercato non è in discussione la sua comprovata efficacia, dimostrata da innumerevoli casi di successo documentati.
Sono sempre di più i clienti che capiscono il valore di uno strumento che invita alla comunicazione e la cooperazione tra reparti, dove la simulazione è definitivamente la via per garantire il miglioramento della qualità, durante l’intero ciclo di progetto.
Grazie al modello condiviso si possono percepire istantaneamente gli interventi progettuali apportati da altri, perciò:
In passato c’erano incongruenze o malfunzionamenti che ora sono facilmente evitabili grazie al potere di pianificazione che offre questo strumento: i clienti ed i finanziatori percepiscono il maggior valore aggiunto, ed oltre al maggior risultato estetico anche il ritorno sull’investimento è più cospicuo.
Noi in quanto azienda all’avanguardia, soprattutto nella realizzazione di opere di struttura a facciata continua, riconosciuta in Italia ed all’estero, abbiamo colto il grande potenziale che questa metodologia comporta e saremo lieti di ascoltare la tua richiesta e confezionarti un preventivo su misura senza impegno.